Maria Ripamonti nasce ad Acquate il 26 maggio 1909, in una famiglia di modeste condizioni, non priva di tanti problemi. Con un padre anticlericale, una sorella debole e malata, un fratello dalla vita sregolata, la giovane Maria non può che pensare a lavorare, dapprima in una filanda, poi in una fabbrica di lampadine, per sostenere la famiglia e aiutare in casa.
Ma il suo cuore già sogna un orizzonte più ampio che, seppur tra tanti ostacoli, riesce a realizzare entrando nelle Ancelle della Carità di Brescia, dopo che altri due istituti l'hanno rifiutata. A Brescia, dove assumerà il nome di Suor Lucia dell'Immacolata, il suo percorso di donazione a Dio e ai fratelli è subito caratterizzato da uno stile ben preciso: umiltà (sempre l'ultimo posto), povertà (solo abiti usati, ogni dono è troppo per lei), dono di sé (senza soste “Mi riposerò in Paradiso tra Gesù e Maria“). Non farà grandi cose, ma renderà grande ogni gesto, ogni piccola attenzione, ogni servizio, ogni passo: servendo le sorelle in comunità, raggiungendo con il dono della provvidenza famiglie bisognose di aiuto, sostenendo chi è afflitto in cuore, invitando alla conversione e alla riconciliazione, accostando ogni fratello povero nel corpo o nello spirito. E sempre con un sorriso sul volto che non passa inosservato.
Suor Lucia si consuma amando, anche sul letto della malattia che la colpisce ben presto. La sua vita diventa un'offerta, come l'Eucaristia adorata e contemplata lungamente. Nel silenzio custodisce il suo segreto fino alla fine e lo consegnerà come preziosa eredità per tutti prima di varcare la soglia del Paradiso il 4 luglio 1954: “Ho sempre tenuto gli occhi fissi in Dio!“
Reliquario Architettonico
Per porre una delle reliquie della nuova Beata l’architetto Graziano Ferriani ha predisposto un monumentale reliquiario architettonico che si rifà ad una tipologia di gran moda tra il XI e XII secolo, quando i reliquari imitavano per lo più chiese e cattedrali, quasi a significare anche esternamente la particolare venerazione riservata al culto delle reliquie dei Santi. L’analogia si ferma, tuttavia, qui. Per l’umile beata come Lucia Ripamonti, si è voluto riprodurre in scala l’ambiente in cui si è santificata il lato nord del chiostro di Casa Madre, luogo in cui suor Lucia trascorse attivamente e silenziosamente gli anni da consacrata. Il marmo di fondo impiegato è il bardiglio cinerino che esprime anche visivamente il colore dell’umiltà e della penitenza, mentre le grandi perle in alabastro bianco rimandano alla purezza e all’abito bianco con cui è andata incontro allo sposo: A mezzanotte si levò un grido ecco lo Sposo andategli incontro (cfr Mt 25).
Reliquiario di Acquate
La riflessione nel realizzare il reliquiario di Acquate, paese natale della nuova Beata. Si trattava di meditare sul ritorno alle radici, su un incontro vissuto nella gioia di un paese che vede una delle sue figlie posta sugli altari, e proprio su un altare particolare di quella chiesa dove fu battezzata e dove forse nacque anche la sua vocazione. Il reliquario pur rifacendosi a tipologie antiche, quali i reliquari a cassetta e a repositorio, mette in evidenza nella stilizzazione del blocco di marmo bardiglio cinerino, quasi due mani che accolgono un dono prezioso e custodiscono un tesoro. Tra gli orpelli occhieggia la cassetta dorata contenente l’ioide della Beata, piccolo osso che trova sede nel collo. La traforatura laser fatta su lastra d’argento, a motivi geometrici, anelli legati a catena indissolubili, sintetizza il legame di Acquate con la Beata Lucia e con la nostra Famiglia religiosa.
Preghiera alla Beata
Lucia Ripamonti
O Santissima Trinità,
che poni al nostro fianco i Tuoi Santi,
come modelli e amici,
riconosciamo nella Beata Lucia
un esempio di donna consacrata
che ha vissuto tutto per amore,
facendo della sua esistenza
un olocausto di carità per la Tua gloria,
offrendosi come vittima, in particolare,
per il bene di tutti coloro
che rifiutano la grazia,
e per la santificazione dei sacerdoti.
Fa’ che sul Suo esempio impariamo
a tenere gli occhi fissi in Dio,
sorgente di luce e di bontà
e ad attingere dall’Eucaristia
la capacità di una laboriosità
responsabile e di una dedizione
silenziosa verso i poveri e i bisognosi.
Amen.
† Pierantonio Tremolada
Vescovo di Brescia